Il professore di filosofia
L'avevo conosciuto a scuola. Era il professore di filosofia di mia figlia. Durante una riunione dei genitori mi ero invaghita di lui. Mi piaceva il suo modo di parlare, letteralmente pendevo dalle sue labbra, non importava che lui mi stesse dicendo che mia figlia non s'impegnava nella sua materia e che stava sempre con lo smartphone in mano. Da quando mio marito mi aveva lasciato per un'altra non mi ero più preoccupata di seguire l'andamento degli studi di Selena, anzi, veramente non mi ero più preoccupata di niente. Avevo anche trascurato l'aspetto fisico e psichico della mia persona, fino a quando non incontrai i suoi occhi penetranti ed espressivi. Avevo capito che anche lui provava qualcosa per me. Lui mi diede il suo numero di cellulare dicendo che per qualsiasi cosa potevo chiamarlo, quindi, aveva delegato me alla scelta di contattarlo o meno. Passarono due mesi fra struggimenti dell'anima e la voglia di uscire dal baratro della disperazione. Quando mi decisi a telefonargli, lui mi rispose con quella sua voce sensuale che fece sciogliere le ultime mie remore. Mi diede appuntamento in un caffè del centro per quel pomeriggio. Mi vestii con cura e speranzosa mi recai all'appuntamento che avrebbe cambiato la mia vita. Quando lo vidi arrivare, però, cambiai idea...
